Bisogna considerare che questi fenomeni e la stessa concezione del liberty, come spesso avviene in provincia ed a Cremona in particolare, possono essere stati digeriti e mutuati con notevole ritardo rispetto ad altri paesi e città europee, giustificando così il fatto che una simile opera sia sorte nel 1928, con un ritardo di qualche lustro rispetto a imprese del genere. Molto opportuno è comunque il richiamo, che giunge anche da Plinio Ciani, alla maestria degli artigiani che la realizzarono. i maestri muratori che eseguirono il muro a scarpa, gli splendidi mattoni di un impresa industriale in progresso, i decoratori e gli ebanisti furono tutti uniti verso un traguardo che definisce professionalità e manualità davvero sensazionali come purtroppo, salvo quasi introvabili eccezioni, a Cremona ed anche altrove non esistono più.
Certo, Villa Stuck è un’impresa ben più considerevole, anche per la risorse finanziarie del principe che la realizzò, il ricchissimo pittore Franz von Stuck, ma è assolutamente giustificato collegare la villa cremonese, come avviene a Monaco, alla temperie di un’epoca e a queste figure di artisti che si muovevano a tutto campo. E’ a questo scenario che il nostro Anselmi cercò di riunirsi con la sua personale e testarda impresa.
Dunque è in un’ottica storico - artistica di grande importanza che si deve godere e considerare la “Casa del Ragno”, oggetto - ci dicono - anche di una recente tesi di laurea della quale non siamo riusciti, purtroppo, ad individuare gli autori .
L’amore del dott. Ernesto Biazzi ci garantisce che la rinnovata attenzione non porterà ai danni da temere per il ritrovato Palazzo dell’Arte. In ogni caso, a questa casa va rivolta una attenzione che immeritatamente quasi tutti i cremonesi e i visitatori della città le hanno negato.
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