"Il Vascello", pagine di cultura: Giardini Cremonesi Testo di Marida Brignani e Luciano Roncai,
foto di Luigi Briselli ed Ezio Quiresi


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13- Nel Casalasco invece il numero ridotto dei giardini, in particolare di quelli annessi agli insediamenti rurali, d? conto di una forma di conduzione agraria molto diversa: con ogni probabilità questi si confondevano e sovrapponevano ai broli, ai frutteti ed ai vigneti che numerosissimi caratterizzavano la zona, ancora oggi più che altrove votata al vivaismo e a produzioni estensive di ortaggi; è qui che sopravvivono fisicamente, e non solo nella toponomastica, splendidi filari di viti a tingere le stagioni della campagna, alcuni dei quali ancora terminanti con cespugli di rose, come la tradizione locale suggeriva.
A margine di queste considerazioni sorge spontaneo interrogarsi sul rapporto tra giardino e territorio nei nuovi insediamenti, se e quanto sia ancora attuale il concetto di territorio-giardino, se questo rientri tuttora nelle aspirazioni dei contemporanei, quale evoluzione abbia subito e quale forma abbia assunto oggi nell’immaginario collettivo.
E’ ormai noto, e per lo più accettato, che la Lombardia meridionale si configuri nel suo assetto territoriale come un’unica gigantesca struttura urbana che possiede una densiità residenziale ed una rete di infrastrutture tali da assimilarla ad una “città diffusa”, con picchi di addensamento in corrispondenza dei nuclei urbani storici. E’ anche vero che l’espansione di questi centri è avvenuta con parametri di densità abitativa molto inferiori al passato e con un uso estensivo del territorio che ha ampliato di circa otto volte le superfici utilizzate. Nell’espansione sono state incluse aree verdi pubbliche attrezzate e si è teso a soddisfare il desiderio diffuso di residenze singole con piccoli giardini, mutuato dalla cultura e dai modelli inglesi. Se pertanto non è mai stata progettata una forma “all’italiana” di città giardino, l’approdo è di fatto una struttura quantomeno analoga, non complessivamente pianificata, ma costruita per addizione sulla trama del grande disegno urbano della viabilità, delle linee dei servizi e dei bacini di utenza, nonchè sulla riconversione ad uso residenziale di nuclei rurali inglobati dall’espansione urbana. E’ pertanto solo occasionale ritrovare la versione contemporanea della villa con giardino. Esiste invece una infrastrutturazione fittamente arborata nella quale si collocano le abitazioni. In qualche caso privilegiato si assiste anche ad un nuovo fenomeno di “ruralizzazione”, ad una ridislocazione della residenza sul territorio agricolo che perde la propria antica produttività, ma mantiene la propria struttura come valore.



Edizioni Del Miglio, via Stradivari 5, Persico Dosimo -- -- 12-05-2004