Soppressione degli Ordini Religiosi e trasformazione in caserme
Origini ben diverse, dunque, anche se oggi non così facilmente leggibili, per i monasteri di S. Benedetto, S. Chiara e Corpus Domini, anche perché ebbero una storia più vicina a noi che ne unì i destini: dopo secoli di vita religiosa, prospera fino a tutto il secolo XVII e quindi in inesorabile declino, furono soppressi per decreto di Giuseppe II nel 1782 e destinati a uso militare, uso che venne differito di qualche anno grazie alla individuazione di S.Benedetto come sede ideale per il Collegio delle Canonichesse.
Questa istituzione, già attiva da alcuni anni a Praga e a Vienna, si proponeva di impartire una adeguata istruzione religiosa e mondana a giovani fanciulle aristocratiche ma in condizioni economiche disagiate, così da permettere loro, una volta conclusi gli studi, di scegliere se ritirarsi a vita monastica o aprirsi al mondo allacciando matrimoni che consentissero la sopravvivenza della classe patrizia ormai in decadenza.
Una tale decisione comportò l'impegno di architetti come Piermarini, e con lui il cremonese Faustino Rodi, per studiare il riassetto del complesso edilizio di S. Benedetto in funziona della nuova destinazione, e per alcuni anni sembrò che anche S. Chiara e il Corpus Domini potessero esserne coinvolti in tutto o in parte, come lascia intendere un progetto di Faustino Rodi (1788), non realizzato nella sua globalità, che prevedeva la compenetrazione dei tre nuclei edilizi.