"Il Vascello", grandi reportages
Corpus Domini, la gemma di Bianca Maria Visconti

Fotografie di Antonio Leoni ©



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La sopressione del 1782 decisa da Giuseppe II

È tale situazione di crisi a far rientrare anche il monastero del Corpus Domini tra quelli soppressi per decreto da Giuseppe II nel 1782; e anche questo complesso è descritto e valutato dall'ingegner Verdelli per studiarne la trasformazione in caserma.

La descrizione fa rilevare trasformazioni edilizie e architettoniche molto limitate, per quello che se ne può desumere, rispetto alla situazione cinquecentesca : esiste ancora il chiostro delle converse, e il chiostro cinquecentesco appare destinato a ospitare funzioni di servizio: servizi igienici, prigioni e due camere nel lato orientale; spezieria e buratteria, oltre allo spazio di comunicazione con il chiostro settentrionale, la cucina, la legnaia e la dispensa occupano il lato settentrionale; il lato ovest, a cui sono addossati i rustici della legnaia, del macello e del porcile verso la soppressa contrada Distantiarum, ospita i locali destinati alle monache ammalate (infermeria, cucina, refettorio); il primo piano è occupato da trentanove camerini delle monache, e dalla infermeria con annesso dormitorio nel lato di ponente. Il chiostro quattrocentesco vede insediato, nel braccio orientale, l'appartamento inferiore delle novizie e la sagrestia vecchia, il refettorio nel lato occidentale e la chiesa nel lato nord, a settentrione della quale si trovano ancora rustici e il cimitero delle monache.





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