L 'Ultimo Secolo
Sui finire dei secolo XIX il destino dei tre ex monasteri di S. Benedetto, S. Chiara e Corpus Domini, segue l'annosa vertenza sulla proprietà che vede contrapposti Comune e Demanio, querelle che ha influito non poco sull'uso frammentario e incoerente di questi spazi monumentali.
Al 1884 risale la convenzione per la cessione dei fabbricati, costosi e improduttivi, all'Erario militare che si impegnava a demolirli per innalzare al loro posto una caserma per due battaglioni e costruire o acquistare un nuovo locale per l'ospedale militare. Fortunatamente successive e reiterate modifiche fanno sfumare la convenzione, che di fatto sancisce la proprietà militare degli immobili.
L'utilizzo da parte dei militari, se pure ha condizionato in alcuni casi pesantemente la consistenza fisica e architettonica degli ex monasteri, ne ha comunque alla fine consentito la sopravvivenza, almeno fino alla seconda guerra mondiale.
Da quel momento la loro storia diviene sempre più precaria, e la loro conservazione è quasi fortuita.
In effetti, falliti almeno due progetti (quello citato di fine ottocento e una delibera del 1952 che prevedeva l'utilizzo di tutte e tre i complessi per ricavare 270 locali di abitazione) di totale demolizione o comunque di completa trasformazione dei complessi di S. Benedetto, S. Chiara e Corpus Domini per edificare al loro posto strutture ritenute più adeguate all'utilizzo prefigurato.