La foto: Farinacci e Mussolini passano in rassegna gli squadristi del nord "Il Vascello": la storia, una ricerca di Giuseppe Azzoni Lo squadrismo a Cremona |
Ha suscitato enorme sensazione, con un autentico record di contatti, la ricostruzione storica della fucilazione di dodici fascisti, tra cui una donna, avvenuta alla Caserma del Diavolo il Primo Maggio del 1945. “IL Vascello” ha registrato rigorosamente i fatti recuperando tutti i documenti disponibili su quei tragici eventi. Non ha dunque fatto una scelta di parte. Ed altrettanto non di parte è ora la decisione di questo giornale libero e aperto a tutti i contributi onesti, di dare voce a quello che sta diventando lo storico ufficiale del comunismo cremonese dopo la scomparsa di Armando Parlato. Parliamo di Giuseppe Azzoni che ha appena pubblicato “Il PCI a Cremona dopo la Liberazione”. Nell’intervento per “Il Vascello” Azzoni affronta, approfondendolo rispetto ad altri suoi scritti già apparsi su “La Cronaca”, un argomento scottante, lo squadrismo sotto il Torrazzo, non trascurando di indicare quanti in quei giorni si schierarono con Roberto Farinacci e alla Liberazione cambiarono precipitosamente bandiera. Ecco dunque un altro prezioso documento che “Il Vascello” offre ai propri lettori per una storia un po’ più seria di un periodo che vide la città protagonista nel bene e nel male della storia italiana.
LO SQUADRISMO A CREMONA (1921 22)
Con questa ricerca, portata come contributo ad un convegno su Dante Bernamonti tenutosi presso l’Amministrazione provinciale nel maggio 2000, ed ora arricchita, ho cercato di elencare essenziali notizie relative allo squadrismo fascista in provincia di Cremona. Le fonti sono essenzialmente: Ritengo abbiano un senso ricerche di questo tipo a fronte della conoscenza tutto sommato scarsa e generica su questi fatti, cosa che permette il prosperare di giudizi minimizzatori ed assolutori davvero fuori luogo. E’ da auspicare che su queste vicende si riesca a produrre una sempre più precisa e completa messa a fuoco ed un approfondimento storico adeguati. Sull'EdC non c'è numero in cui non si parli dei fatti di violenza squadristi e del comportamento in proposito delle forze dell'ordine e della magistratura nonchè della stampa locale. Il taglio di questi materiali più che sull'analisi politica è basato sulla notizia come denuncia, ovviamente di parte, quindi sulla contrapposizione polemica ai fascisti ed alle forze che lo appoggiano e sull'appello ad opporsi in ogni modo. Non si registrano tanto, dunque, raffinati approfondimenti, né credo si potesse pretenderli in quelle situazioni e su quel tipo di pubblicazione. Si va al sodo, a cominciare dall'articolo in prima pagina del primo numero: "Bravismo". Vi si dice che i fascisti sono i "bravi" dei padroni, essi hanno come programma quello di esserne strumento violento per cancellare le conquiste dei lavoratori. |
Clicca sulle immagini per andare al servizio (da pagina 1 a pagina 4)
|