La foto: 1 maggio 1920 in boschina nei pressi di Casalmaggiore

"Il Vascello": la storia, una ricerca di Giuseppe Azzoni
Lo squadrismo a Cremona

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ROBERTO FARINACCI CAPO DEI BRAVI DEGLI AGRARI

Il capo del bravismo è naturalmente individuato sin dall'inizio in Roberto Farinacci, nominato in molti corsivi anche con appellativi ironici e spregiativi.
Si negano a questo movimento qualsivoglia elevata finalità e che siano davvero perseguiti i valori di cui esso si gloria, compresi quelli del coraggio e del patriottismo . All'inizio si vede il fascismo come costituito da piccoli gruppi di elementi provenienti dal padronato più reazionario, oltre che naturalmente dalle file ex-interventiste, dagli studenti, dalla piccola borghesia e dal sottoproletariato. Mano a mano si constata che vi è qualche capolega che è passato al fascismo, che vi sono lavoratori indotti a far parte di squadracce...: ciò viene attribuito ad una violenta e ricattatoria pressione padronale che farebbe breccia specie dove è debole la coscienza di classe. Eloquente in proposito anche la nota sulla sfilata delle camice nere in città nel settembre 1922, presente Mussolini : se ne rileva con amarezza la affollata partecipazione.

Si attribuisce dunque alla organica alleanza con il grande padronato agrario la forza del fascismo cremonese. In effetti sin dall'inizio è questo che asseconda il formarsi di squadre armate, le finanzia, le copre e le giustifica con tutti i mezzi (giornali, avvocati ecc.), le dota di camion ed altri mezzi motorizzati in modo che gli squadristi possano concentrarsi, spostarsi ed agire con una efficacia sino a quel momento sconosciuta.

Le adesioni cremonesi nel 1920

E' noto come tutto ciò non solo sia apparso ai contemporanei ben evidente ed inconfutabile ma in sede storica sia verificato e documentato. Anche il volume di Franzinelli riporta giudizi ed elementi in merito: “Spesso erano gli agrari a indicare gli obiettivi delle spedizioni, tanto più che diversi proprietari rivestivano incarichi direttivi nei fasci. Il segretario politico della federazione fascista di Cremona, Giuseppe Cesare Balestreri, dal 1921 al 1926 presiedette il Consorzio agrario provinciale, braccio destro di Farinacci ed egli stesso squadrista (…). A Crema il fascio cittadino era capitanato dal conte Ercole Premoli, possidente terriero ed ex presidente del Consorzio agrario”. Ed ancora: “emblematico della situazione generale quanto avvenuto nelle campagne cremonesi il 17 gennaio 1921: squadristi armati di nodosi bastoni arrivarono a bordo di un camion in una cascina dove un contadino, che era stato rappresentante della lega cristiano democratica nella cascina stessa, aveva chiesto il pagamento degli arretrati e lo picchiarono...” . Molto significative in merito, sempre sul volume di Franzinelli, le biografie di Vittorio Bergamaschi, Vincenzo Costa e Giuseppe Moretti oltre a quella di Roberto Farinacci.

Questi elementi sono oggetto di denuncia dettagliata con fatti, nomi e circostanze sull'EdC. Già nel primo numero, del 5 febbraio del '21, si mette in evidenza che per effettuare un violento raid a Tornata, con aggressione al consiglio comunale riunito e alla cooperativa, con diversi feriti, i fascisti disponevano di “tre camion e due automobili”.

Vengono pubblicati documenti, filtrati dall'interno stesso della organizzazione fascista, relativi al finanziamento da parte degli agrari. Si denuncia l'uso del ricatto sulla possibilità di lavoro: a Spinadesco gli agricoltori danno lavoro solo a quelli concordati in sede di partito fascista , e così a Derovere ed a Corte dè Frati . A Stagno Lombardo si registra la partecipazione di Farinacci ad una azione di pressione diretta su singoli lavoratori perchè si iscrivano al fascio in cambio del lavoro . A Sospiro viene proclamato che chi non si presenta al lavoro accettando le condizioni prescritte dal fascio locale verrà sostituito con disoccupati .
Sempre a Sospiro, durante uno sciopero gli agricoltori si rifiutano di trattare con la lega ed affermano: “viene Farinacci a mettervi a posto”, infatti questi arriva con la sua squadra ed è lui che “tratta” col capolega. Capolega che viene persino schiaffeggiato in un clima di prevaricazione e di pesanti provocazioni .
Ancora da Sospiro si scrive che è “il pescecane Lazzari” l'agrario che mette a disposizione dei fascisti i camion per le loro spedizioni . A S.Daniele si registrano ritorsioni padronali verso i dipendenti amministratori di quel Comune “rosso” , a Stagno si ha notizia di licenziamenti per rappresaglia politica e sindacale . Si potrebbe continuare...



Pagina aggiornata alle ore 22:14:05 di Giovedì, 17 giugno 2004