LE FORZE DELL'ORDINE: COPERTURA O COMPLICITA'
L'altro elemento sempre sottolineato è la copertura, quando non la complicità attiva, degli apparati statali preposti all'ordine pubblico e alla giustizia. Il Comitato Unitario di difesa proletaria denuncia il fatto che l'Autorità appoggia gli squadristi e “viene meno alla propria funzione” . Anche a questo proposito gli esempi non mancano. A senso unico sono le continue perquisizioni alla ricerca di armi o di prove di sovversivismo: di regola mai fatte a danno dei fascisti, sempre più intense nelle cooperative, nelle sedi sindacali, a casa dei capilega e degli amministratori, persino nei Comuni. A Cremona gli agenti della Questura cercano bombe nell'ufficio del Sindaco.
Spesso queste perquisizioni si trasformano in veri e propri pretesti per effettuare intimidazioni e diffide, repressione ed anche arresti. Emblematica la diffida del sottoprefetto Oddone al segretario comunista di Casalmaggiore: sarà ritenuto responsabile se accadrà qualcosa ai fascisti; il giornale annota che mai qualcosa di simile avviene in modo reciproco . In relazione alle violente spedizioni squadriste si denunciano infiniti casi in cui deliberatamente si lascia fare. Qualche esempio tra i molti: a Stagno l'invasione della cooperativa ha luogo con una specie di protezione da parte dei carabinieri . A Soresina Savina Manara (che sposerà il sindaco comunista di Cremona Tarquinio Pozzoli, perseeguitato dai fascisti e poi deceduto per TBC- ndr) si appella ad un carabiniere perchè un fascista l'aveva fermata per strada strappandole il distintivo...il carabiniere accorre ed affronta il violento...per dargli però ragione quando, con sorpresa, apprende che il distintivo non era quello... fascista ma quello comunista . Alla cooperativa “la fratellanza” di Cremona un dirigente della squadra politica fa restituire a un fascista l'arma che una guardia aveva “osato” sequestrargli . In altri casi si passa dalla benevola passività alla attiva partecipazione. A Bettenesco i carabinieri si mescolano agli squadristi e picchiano col moschetto un lavoratore nella locale cooperativa . Idem a Sospiro dove, sempre insieme, carabinieri e fascisti impediscono un comizio comunista, arrestano un compagno, feriscono 8 persone .
Tarquinio Pozzoli ritratto da Savina Manara
In merito sono eloquenti le conferme contenute nel libro di Franzinelli, sia sul piano generale che con alcuni episodi relativi alla nostra provincia: uno avvenuto a Piadena il 10 novembre del 1919, presente Farinacci che ne parla nel suo diario; l'altro il 16 maggio del 1921 a Porta Mosa di Cremona dove “il fuoco incrociato di squadristi, guardie regie e soldati uccise due rivoluzionari, ne ferì diversi, costrinse alla resa i rimanenti così che, presente il questore Umberto Wenzel, l'edificio della cooperativa fu incendiato”. Prosegue Franzinelli: specialmente “dopo l'alleanza elettorale tra fascisti e liberali - primavera 1921 - l'intervento di carabinieri, poliziotti, guardie regie e addirittura di reparti delle forze armate si estese a macchia d'olio” contro il movimento dei lavoratori .
Quanto alla magistratura viene continuamente sottolineato che per i fascisti esiste una vera e propria impunità, persino quando vengono riconosciuti e quando non si può fare a meno di processarli. In questo senso si parla dell'assoluzione per l'assassinio di Ghinaglia . Anche l'assassino confesso di Carlo Soldi è messo in libertà . Il giornale del 25 febbraio 1922 titola “I fascisti uccidono, i carabinieri aiutano, la magistratura assolve” e denuncia una incredibile provocazione, il cosiddetto “complotto di Brancere” con l’arresto di 7 lavoratori e la denuncia per altri 50 in base ad una lettera anonima. Anche per gli assassini di Boldori nessuna giustizia .
Al contrario per lo schieramento antifascista sono frequenti gli arresti; particolarmente odiosi quelli delle vittime degli attacchi, arresti che si traducono in periodi anche lunghi di carcere in attesa di processo. Spesso l’inconsistenza e la pretestuosità delle accuse vengono poi fuori, ma ormai il colpo è stato dato. Particolare l’accanimento nel casalasco: a Casalmaggiore il comunista prof. Gaetano Ferrari ed altri subiscono il carcere a più riprese e per lunghi periodi . All’ex sindaco di Solarolo R. incarcerato non è permesso nemmeno di visitare il figlioletto undicenne morente (28). Barbieri di Stagno è condannato a due mesi, con la condizionale, perchè si è difeso nella sua casa da una aggressione squadrista. Ed a Cella Dati quattro compagni che si sono difesi da simili aggressioni alle loro case vengono pesantemente condannati a pene di 3 e di 4 anni. Per gli aggressori nulla di simile . Del resto quando a Cremona il Comune viene invaso dalle squadre di Farinacci il prefetto ...commissaria il Comune.
Nel numero del 25 marzo 1922 si racconta che un magistrato, alla domanda perchè gli “Arditi del popolo” vengono incriminati ed i fascisti no, avrebbe affermato: i fascisti sono patrioti, gli altri sono sovversivi.
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