Cremona: una rivista di cultura ai tempi del fascismo
Un articolo di Gianfranco Taglietti
Riproduzione: Luglio 1938, inaugurazione delle Colonie Roberto Farinacci, il testo prosegue sotto


Il Vascello - L'inserto culturale

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4 -Comitato d’onore e Comitato di redazione della rivista ‘Cremona’

Disponiamo di qualche fascicolo della rivista ‘Cremona’ e possiamo essere precisi nell’indicare i vari Comitati che dovevano presiedere alla pubblicazione .Nel retro-copertina del n.4 (a.1929), leggiamo che si tratta dell’ ‘Organo ufficiale del Municipio di Cremona, della Deputazione provinciale, del Dopolavoro, e che è sotto gli auspici del Consiglio provinciale dell’Economia, delle Organizzazioni sindacali provinciali e di tutti gli Enti culturali ed educativi. (Per una rivista di sessantasei pagine non era un carico di rappresentanze da poco). Il Comitato d’onore si apriva con il nome di Roberto Farinacci , a cui seguivano tutti gli onorevoli e senatori, il prefetto, i vari presidenti, il podestà e i segretari generali.
Il Comitato di redazione era costituito da Bellomi, presidente, da Renzo Bacchetta, direttore responsabile, dal colonnello cav. Carlo Bonetti, da Ugo Gualazzini e da Bruno Rossi, redattori e dal rag. Luigi De Stefano, segretario amministrativo. (In qualche numero precedente era comparso anche il nome di Mario Levi, come capo-redattore, quel giornalista ebreo, bravo nel suo mestiere, sarà una ‘zeppa’, poveretto!, nella campagna antiebraica. Non sarà mai molestato, però; sarà paternalisticamente protetto. Farà la sua riapparizione nel 1945, quando tornò ad occuparsi di giornali e sarà anche –lungamente- direttore de ‘La Provincia’, dalla sostituzione di Giuseppe Sprovieri alla direzione di Fiorino Soldi, segnalandosi per la sua bravura nel raccontare quarant'anni di storia locale)
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Pagina aggiornata alle ore 22:35:47 di Mercoledì, 15 dicembre 2004