Cremona: una rivista di cultura ai tempi del fascismo
Un articolo di Gianfranco Taglietti
Riproduzione: splendida copertina di Ernesto Fazioli, il testo prosegue sotto


Il Vascello - L'inserto culturale

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11 - I bissolatiani Pantaleo, Bellomi e Camelli

Meglio dell’elenco, vale seguire , nella tesi di laurea di Valentina Rigoli, i ‘raggruppamenti’, individuabili in tutto il percorso della rivista . Si distingue un gruppo bissolatiano-conservatore (Paolo Pantaleo, Illemo Camelli, Tullo Bellomi).
Pantaleo era, tra l’altro, pastore protestante e solo tre furono i suoi interventi sulla rivista ‘Cremona’. Illemo Camelli, sacerdote, restò fedele alla memoria di Leonida Bissolati, al quale addirittura attribuiva la sua vocazione al sacerdozio (era stato –tra l’altro- direttore de “L’eco del popolo”.
Mi permetto, ora, di raccontare un episodio…personale. Mio padre, che di Camelli era all’incirca coetaneo e che non aveva conoscenze nell’ambito ecclesiastico, quando si trattò di far battezzare me, suo primogenito, chiese al Camelli, di cui era amico, di procedere alla breve cerimonia. Il Camelli, inesperto del rituale, si trovò in difficoltà e, visto passare un giovane prete, gli chiese di compiere lui il rito. Così ebbi un battesimo….per metà di Camelli e per metà di quell’ignoto sacerdote. Questo, per dire che Camelli fu un prete …singolare.
D’altra parte era pittore e gli artisti –si sa-, anche se preti, sono persone…fuori dall’ordinario. Fu anche autore di libri per ragazzi. Ricordo che nella biblioteca paterna trovai due libri suoi: “Ermenegildo, l’uomo di ferro” e “L’uomo invisibile”; li lessi, allora, con infantile curiosità ed ebbi l’impressione che non fossero…..opere d’arte.


Pagina aggiornata alle ore 22:38:04 di Mercoledì, 15 dicembre 2004